Della località di Casadorno rimangono un paio di case e un nome sulle mappe, i boschi che cingono l’antica frazione di Rigolato, si sono divorati edifici e antiche storie, ma hanno custodito i resti di una chiesa dall’aspetto spettrale. Nascoste in mezzo al bosco si ergono infatti le rovine della chiesa di Santa Maria Stella, oggi facilmente visibile grazie al recente disbosco della zona sottostante. Quanto rimane della costruzione originaria, sono tutte le mura perimetrali, costruite utilizzando pietra locale di diversi colori, mentre il campanile è svanito e il tetto già da un po’ si è sbriciolato come una crostatina rimasta troppo a lungo in uno zaino pieno di libri. L’aspetto generale è decisamente sinistro ma al contempo affascinante anche grazie all’abbraccio di una schiera di altissimi pini.
Non è stato facile trovare notizie sulla storia della chiesa e del suo abbandono, quello che è certo è che da alcune epistole e dai documenti dell’archivio parrocchiale di Rigolato, la sua costruzione venne iniziata nel 1717, e la prima funzione venne ufficiata il 27 settembre 1721 (come riportato da una pietra scolpita all’interno del luogo di culto).
I fautori della costruzione erano una coppia di mercanti risiedenti all’estero ma originari di Casadorno; tali Lorenzo Volomario di Casadorno, mercante in Bells (l’antico nome di Wells in Germania) e il suo socio Biagio di Corte. La chiesa venne eretta esattamente nel punto voluto dal buon Biagio: “sia fatte in nisun louch altri chu sul critut de Vidrine entrant in tal chiamp di Genau“, così come le immagini sacre che dovevano essere collocate internamente. Sempre i documenti rivelano che “il 25 agosto 1730 il detto signor Biagio assegnava un capitale di fiorini 1200 in dote per la celebrazione di 62 messe annue e pel mantenimento della chiesa e de terreni.
Le messe non dovevano essere un gran che, o magari la frazione era già spopolata, così tanto che un secolo dopo, nel 1849 la chiesa risultava “in disordine tale che si ritiene di momento in momento crollare”. A inizio 900′ ne viene quindi edificata una nuova, che è quella che vediamo oggi, ma anche quest’ultima ha, seppur in meno tempo, iniziato un lento oblio che continua tutt’ora. Sembra quasi che quel terreno non sia adatto ad un luogo di culto..
A proposito, alla chiesetta è anche legata una leggenda, così da aggiungere un tocco di mistero e allungare il trafiletto!
“I coniugi Volumar abitanti in Rigolato, erano una coppia facoltosa ma senza eredi. Mentre la sposa si dedicava alla casa e alle opere di bene, il marito si dava alla caccia e trascorreva spesso le serate in un locale mondano a Rigolato tra bagordi e donnicciuole. In preda alla gelosia dovuta alle sue abituali assenze, la signora iniziò a spiare il marito e sorpresolo in compagnia di una amante, lo uccise presso l’ancona di Gicnau (di cui oggi esistono solamente i ruderi). All’epoca il luogotenente del distretto, tale sig. De Corte a cui spettava far rispettare la giustizia, impose come pegno per la signora Volumar un lascito al paese e l’obbligo di costruire a sue spese una chiesa a Casadorno.
Insomma, i protagonisti sono sempre gli stessi ma è tutta un’altra storia!
Dove;
Dalla piazza di Rigolato, fate qualche passo in direzione di Ludaria e poi seguite le indicazioni per il sentiero CAI 226, una 20ina di minuti di cammino e la trovate sul colle alla vostra destra. Siete delle amebe?! Salite in auto fino a Ludaria e poi seguite le indicazioni fino a Casadorno.
Per approfondire;